Ti voglio 

Ho voglia di te, non mi bastano più le parole,
o immaginarti,
non mi basta più ascoltare la tua voce ! 
Ora voglio solo toccarti, sfiorarti, 
sentirti dentro,
baciarti … 
portarti via l’anima …
Perdermi nei tuoi occhi e vedere i tuoi perdersi nei miei, 
Ti voglio sudata, oscena, femmina, scatenata …
  

Tu pioggia, io vento 

Pioggia,
amo la tua pelle, senza conoscerne la forma,
tu che sei come la pioggia,
che bagna e dá vita, 
sei sorrisi che prendono forma sulle tue labbra stanche,
lascia io sia il tuo vento, 
così che possa sfiorare i tuoi capelli,
e trattenere sempre il profumo della tua anima, 
essenza di infinito, 
Vento, ecco io sono il tuo unico vento, ora lasciati avvolgere da me…
è chiedimi di tenerti qui.
Pioggia 

notte 

notte fatta di sogni e di segni … di stelle che cadono a terra …
di mani, le tue delicate e sottili che sfiorano la mia pelle …
dei tuoi capelli, che scivolano sul mio corpo … 
di questa notte diventata inferno, in cui noi ci apparteniamo, diventando un “noi” fino a rimanere senza fiato, 
poi la notte diventa giorno e non ho bisogno di chiudere gli occhi per sentirti ancona addosso …
i corpi uniti, anime che si intrecciano e che si  toccano … 
di questa notte in cui tu sei mia nonostante tutti, nonostante tutto …
  

pioggia d'estate … 

chiudo gli occhi …e vedo nel buio … 
… stelle cadute conficcate negli abissi del tempo … 
poi ti penso … 
ti bacio sul collo … 
oggi piove, il cielo è oscuro … 
vieni siediti vicino a me, dammi la mano e posa il tuo capo sul mio corpo … 
ascolta con me il silenzio dei lampi, e il boato dei tuoni …
ora guardami … 
e strappami il fiato con i tuoi baci … 

a mano a mano … 

A mano a mano ti accorgi che il vento
Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso
La bella stagione che sta per finire
Ti soffia sul cuore e ti ruba l’amore
A mano a mano si scioglie nel pianto
Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo
Di quando vivevi con me in una stanza
Non c’erano soldi ma tanta speranza
E a mano a mano mi perdi e ti perdo
E quello che è stato mi sembra più assurdo
Di quando la notte eri sempre più vera
E non come adesso nei sabato sera
Ma dammi la mano e torna vicino
Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può crescere un fiore da questo mio amore per te
E a mano a mano vedrai che nel tempo
Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso
Che il vento crudele ti aveva rubato
Che torna fedele
L’amore è tornato
Ma dammi la mano e torna vicino
Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può crescere un fiore da questo mio amore per te
#Rino Gaetano
  

attimi 

la sensazione di non starle a fianco, né sopra e neppure dentro, ma in “lei” …  

destabilizzati entrambi,  più che fusi … 

intrecciati, uno nell’altro come  un solo corpo, una sola anima che riempie gli spazi più intimi e si dimentica del mondo, di tutto il suo inutile brusio … 

attimi 

 

ho letto nei tuoi occhi 

ho visto quella notte, in un parcheggio, la tua anima, 

mi ha chiesto  “legami a quest’attimo e poi rapiscimi in un brivido ererno”

sai questo è il tempo del non ritorno, 

tu sarai il respiro che mi sfiora ogni giorno … 

con quegli  occhi scuri …

ho visto l’abisso del mio abisso … 

così quella notte sentii l’impossibile  divenire possibile …

appartenersi …

credo che quello che conti, sia “appartenersi”, 

quella sensazione che provi quando ci si guarda negli occhi,

è lì che ti senti attraversare dentro, oltre i limiti dei tuoi confini fisici, 

ed è lì che ti lasci andare in quegli occhi, dove ti senti finalmente contaminare dal piacere di stare bene … 




sorprendimi

– e tu, come mi vedi ?
“Come un mistero”
-E’ uno strano complimento. Il più strano che abbia mai ricevuto
“Non è un complimento. E’ una sfida”
-Che significa?
“I misteri vanno svelati”
-Potrei deluderti.
“O magari sorprendermi” …
(Carlos Ruiz Zafòn)

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come un'onda

ci hanno convinto, in una società frenetica e priva di tempo,
che se hai un problema deve essere soppresso ad ogni costo,
invece penso che una situazione difficile, un momento di tristezza, un dolore interiore …
siano come un’onda che ti investe e ti travolge …
ma poi si ritira …
bisogna stare dentro a tutte le situazioni … fanno crescere
nella vita “c’è il dolce e … c’è l’amaro”
ma non ci si deve rassegnare mai …

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abbracciami

“Qual è il posto migliore in cui sei stato?”
“Un abbraccio”
ho respirato emozioni che tolgono il respiro …
ci torno ogni volta che sento freddo …
vorresti tornarci più volte che si può …
sai in fin dei dei conti, da certi “abbracci”, nn ci esci mai abbastanza …
sono scatti di vita che ti resteranno “stampati” dentro per sempre …
li ricorderai e ti faranno sentire bene …
sorriderai e per un istante ricorderai quel calore che ti scaldava l’anima

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ho scoperto …

“Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’ invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice. Perchè afferma che non importa quanto duramente il mondo mi vada contro, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro”
(Albert Camus)

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